STORIA DI UNA RIGENERAZIONE OSSEA

L’ esordio di questa tecnica di rigenerazione risale agli anni 90 quando il dr. Ettore Marini, un libero pensatore al di fuori degli ambienti universitari, miscelo’ un idrossiapatite (fosfato di calcio) di tipo non riassorbibile insieme ad un derivato ematico commerciale creato e distribuito da una ditta austriaca noto in campo chirurgico come colla di fibrina o TISSUCOL.

Lo scopo era quello di inserire la composto ottenuto nel frattempo divenuto di consistenza quasi plastica nei difetti ossei della bocca.

i risultati che ottenne furono a dir poco sensazionali tanto da far interessare alla tecnica in questione il direttore dell’istituto di anatomia patologica settore osso e derivati del policlinico Umberto I che dopo accurati studi effettuati su prelievi su persone viventi certifico’ in maniera incontrovertibile la formazione di osso di nuova generazione in seguito all’uso di queste sostanze

Si cerco’ di dare una certa risonanza alla scoperta ma gli ambienti ortopedici e odontoiatrici universitari preferirono sempre utilizzare come sistema principe il prelievo di osso autologo con prelievo in particolari modo dalla cresta iliaca  al fine di rigenerare i difetti ossei nelle varie branche di specializzazione.

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